Anche gli inquilini delle case popolari rischiano di "pagare" l'Imu

TERAMO –  «I 390 mila euro dell’Imu pagatri dall’Ater ai Comuni della provincia di Teramo non devono trasformarsi in un salasso per gli inquilini». A sostenerlo è Ernino D’Agostino, segretario provinciale del Sunia, il sindacato  degli inquilini, che contesta il progetto di legge presentato dalla Giunta regionale, che sarà esaminato il 14 marzo dalla competente Commissione del Consiglio Regionale, per “l’adeguamento dei canoni Erp” Secondo il Sunia «Si tratta del tentativo, da respingere, di “scaricare” sugli assegnatari  i costi derivanti dall’applicazione dell’Imu sugli alloggi di edilizia residenziale pubblica. La proposta prevede che le Ater possano adeguare i canoni di locazione nella misura dei maggiori costi di bilancio derivanti dall’imposta medesima e comunque entro un incremento massimo del 30%». Il Sunia teme quindi, che, con l’approvazione dell’intervento legislativo, possa verificarsi il rischio di un aumento generalizzato dei canoni di locazione pagati dagli assegnatari. «Si tratterebbe – continua D’Agostino – di un “salasso” inaccettabile per famiglie che, in molti casi, vivono una condizione di pesante disagio economico». Per questo il Sunia chiederà un’audizione urgente alla II Commissione del Consiglio Regionale, invitando la Giunta Regionale e i Gruppi consiliari «ad evitare tale inaccettabile intervento». Secondo il sindacato, il problema dei costi derivanti dall’applicazione dell’Imu andrebbe affrontato in un’altra maniera. «Occorre – aggiunge D’Agostino – chiedere ai Comuni di “rimodulare” i regolamenti e, così come chiesto nella piattaforma di contrattazione sociale condivisa dal Sunia di introdurre l’esenzione per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, in modo da liberare risorse da destinare alla manutenzione del patrimonio abitativo». Per il sindacato si divrebbe anche istituire un’azienda unica regionale per intervenire sul sistema dell’Erp, mantenendo comunque i nuclei operativi per l’erogazione dei servizi nelle attuali sedi territoriali. «Il Sunia è pronto – conclude D’Agostino –  insieme alle altre organizzazioni rappresentative degli inquilini, a dar vita a forti azioni di mobilitazione a tutela delle condizioni di vita dei tanti pensionati, lavoratori e giovani precari che, già colpiti dagli effetti della crisi, non possono sopportare ulteriori decurtazioni ai loro già magri redditi».